«L’Agnesi va a morire», si potrebbe dire parafrasando il film di Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo di Renata Viganò. E non per amore degli ideali, ma per esigenze di mercato. «L’Agnesi deve chiudere», ha annunciato il proprietario dello storico pastificio, Angelo Colussi. Ma gli operai non ci stanno, e sono in sciopero, fino a sabato 25, per il mantenimento del posto di lavoro. Sono rimasti in 110, 8 dei quali già in Cassa integrazione, più un’altra quarantina legata all’indotto.
Ieri, la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, si è recata davanti all’Agnesi per parlare con gli operai: «Il governo deve capire che bisogna tornare a investire su questa azienda – ha detto mangiando un piatto di pasta cucinata davanti alla fabbrica — Gli investimenti promessi anche a giugno non sono mai arrivati. Siamo vicini ai lavoratori in lotta nel settore alimentare, fondamentale per l’economia. Bisogna sostenere e mantenere il marchio, trovando un imprenditore che rilanci questa attività».
Se abbiamo capito bene quanto ha stabilito il collegio arbitrale sulla questione dei costi delle case di Badia il prezzo richiesto dalle Cooperative era assolutamente ragionevole; assolutamente irragionevole invece sembra essere stata la decisione della amministrazione comunale di non rivedere la convenzione (vedi questo articolo). Ci sono a questo punto alcune considerazioni da fare
Il risultato di questo guazzabuglio è che adesso la amministrazione comunale continua ad affermare che le case del Peep di Badia valgono 100 e guai a chi – avendole acquistate – oserà rivenderle ad un prezzo maggiorato. Le cooperative affermano che le case valgono – diciamo – 200 e guai a chi si azzarda a volerle pagare 100 (valore stimato dalla convenzione). Avvocati e giureconsulti si fregano le mani (piatto ricco mi ci ficco). Quelli nei guai sono gli acquirenti delle case che per vicissitudini ella vita hanno necessità di cedere l’immobile e che si vedono costretti o a cederle sottocosto (manco fossero una grande catena commerciale) o a pagare salate multe (oddio si potrebbe ricorrere al TAR e poi al consiglio di Stato e poi …. ma non penso che abbiano le spalle larghe come le Cooperative)
La cosa mi ha ricordato il buon vecchio Pinocchio «Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione»
Fatta la sciocca battuta credo che un suggerimento sia d’obbligo: visto che la decisione del collegio arbitrale suggerisce che le stime sul valore degli immobili sono da rivedere, non sarebbe il caso che (con un atto di buona volontà) gli uffici verifichino i conti e la politica verifichi se non sia ancora possibile individuare una soluzione che non massacri nessuno?
Il Governo l’ha fatta grossa. Mentre Renzi va in tv a proclamare rivoluzioni e a promettere soldi a tutti, esce fuori che nella legge di stabilità viene tagliato il fondo nazionale per i non autosufficienti di ben 100 milioni di euro. Un taglio vergognoso contro le persone con disabilità gravi e gravissime che vivono condizioni di vita difficili. Il Comitato 16 Novembre, che rappresenta malati sla e persone con disabilità di tutta Italia, attacca pesantemente e annuncia una dura mobilitazione: “Il Comitato 16 Novembre sarà presente al tavolo organizzato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il 23.10.2014 sul tema del fondo della non autosufficienza (FNA) previsto nella legge di stabilità 2015 per 250 milioni, in calo di 100 milioni rispetto all’anno 2014.
«La Legge di Stabilità diminuisce ancora le risorse destinate alle persone con disabilità»: lo si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che insieme alla Federazione FAND, dichiarerà nei prossimi giorni al Governo l’intento di attivare una decisa mobilitazione contro tale prospettiva. Una mobilitazione è già stata preannunciata anche dal Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti)
Saranno costrette a tornare in piazza le Federazioni FISH e FAND?