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rossi

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Silenzio, chiude Agnesi

«L’Agnesi va a morire», si potrebbe dire para­fra­sando il film di Giu­liano Mon­taldo, tratto dal romanzo di Renata Viganò. E non per amore degli ideali, ma per esi­genze di mer­cato. «L’Agnesi deve chiu­dere», ha annun­ciato il pro­prie­ta­rio dello sto­rico pasti­fi­cio, Angelo Colussi. Ma gli ope­rai non ci stanno, e sono in scio­pero, fino a sabato 25, per il man­te­ni­mento del posto di lavoro. Sono rima­sti in 110, 8 dei quali già in Cassa inte­gra­zione, più un’altra qua­ran­tina legata all’indotto.

Ieri, la segre­ta­ria gene­rale della Cgil, Susanna Camusso, si è recata davanti all’Agnesi per par­lare con gli ope­rai: «Il governo deve capire che biso­gna tor­nare a inve­stire su que­sta azienda – ha detto man­giando un piatto di pasta cuci­nata davanti alla fab­brica — Gli inve­sti­menti pro­messi anche a giu­gno non sono mai arri­vati. Siamo vicini ai lavo­ra­tori in lotta nel set­tore ali­men­tare, fon­da­men­tale per l’economia. Biso­gna soste­nere e man­te­nere il mar­chio, tro­vando un impren­di­tore che rilanci que­sta attività».

Continua

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Arrestate chi ha acquistato le case a Badia !!!

Se abbiamo capito bene quanto ha stabilito il collegio arbitrale sulla questione dei costi delle case di Badia il prezzo richiesto dalle Cooperative era assolutamente ragionevole; assolutamente irragionevole invece sembra essere stata la decisione della amministrazione comunale di non rivedere la convenzione (vedi questo articolo). Ci sono a questo punto alcune considerazioni da fare

  • Dopo la approvazione da parte del Consiglio della variante PEEP/Badia in data 24/07/2003  tutto è passato nelle mani della Giunta e degli uffici fino al 17/10/2011 quando la bomba era esplosa.  In quella data il Consiglio (o meglio la maggioranza) fino ad allora esautorato da qualsiasi decisione decise di non decidere (e prontamente la giunta si adeguò)
  • Uno dei cavalli di battaglia nella confusa discussione di quei giorni fu la affermazione che i costi non erano cambiati molto rispetto a quanto previsto dalla convenzione (vedi la abbondante documentazione prodotta dagli uffici),  A quanto sembra la documentazione non deve essere stata molto convincente visto quanto afferma la commissione arbitrale.
  • Sempre a proposito dei costi degli immobili c’era stata solo una voce (molto flebile a dire il vero) a sostenere che i valori fissati dalla convenzione erano con ogni probabilità sballati e che avrebbero dovuto essere rivisti ad un tavolo con Comune, Cooperative ed acquirenti (vedi questo articolo )

Il risultato di questo guazzabuglio è che adesso la amministrazione comunale continua ad affermare che le case del Peep di Badia valgono 100 e guai a chi – avendole acquistate – oserà rivenderle ad un prezzo maggiorato.   Le cooperative affermano che le case valgono – diciamo – 200 e guai a chi si azzarda a volerle pagare 100 (valore stimato dalla convenzione).  Avvocati e giureconsulti si fregano le mani (piatto ricco mi ci ficco). Quelli nei guai sono gli acquirenti delle case che per vicissitudini ella vita hanno necessità di cedere l’immobile e che si vedono costretti o a cederle sottocosto (manco fossero una grande catena commerciale) o a pagare salate multe (oddio si potrebbe ricorrere al TAR e poi al consiglio di Stato e poi …. ma non penso che abbiano le spalle larghe come le Cooperative)

La cosa mi ha ricordato il buon vecchio Pinocchio  «Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione»

Fatta la sciocca battuta credo che un suggerimento sia d’obbligo: visto che la decisione del collegio arbitrale suggerisce che le stime sul valore degli immobili sono da rivedere, non sarebbe il caso che (con un atto di buona volontà) gli uffici verifichino i conti e la politica verifichi se non sia ancora possibile individuare una soluzione che non massacri nessuno?

 

Legge di Bestialità: Taglio di 100 mln ai non autosufficienti, il Comitato 16 Novembre attacca il governo

Il Governo l’ha fatta grossa. Mentre Renzi va in tv a proclamare rivoluzioni e a promettere soldi a tutti, esce fuori che nella legge di stabilità viene tagliato il fondo nazionale per i non autosufficienti di ben 100 milioni di euro. Un taglio vergognoso contro le persone con disabilità gravi e gravissime che vivono condizioni di vita difficili. Il Comitato 16 Novembre, che rappresenta malati sla e persone con disabilità di tutta Italia, attacca pesantemente e annuncia una dura mobilitazione: “Il Comitato 16 Novembre sarà presente al tavolo organizzato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il 23.10.2014 sul tema del fondo della non autosufficienza (FNA) previsto nella legge di stabilità 2015 per 250 milioni, in calo di 100 milioni rispetto all’anno 2014.

 

continua

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Fish, Fand e Comitato 16 Novembre si mobilitano contro i tagli del governo al sociale

«La Legge di Stabilità diminuisce ancora le risorse destinate alle persone con disabilità»: lo si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che insieme alla Federazione FAND, dichiarerà nei prossimi giorni al Governo l’intento di attivare una decisa mobilitazione contro tale prospettiva. Una mobilitazione è già stata preannunciata anche dal Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti)

Saranno costrette a tornare in piazza le Federazioni FISH e FAND?

continua

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