Sicurezza sul lavoro ai magazzini Coop – Una mozione


L’infortunio mortale accadutio qualche tempo fa al magazzino Coop dei Pratoni, dopo la prima ondata emotiva non sembra più interessare, quasi come se nella nostra città le morti bianche (come si chiamano i morti sul lavoro) fossero un prezzo che non si può non pagare e con cui si deve necessariamente convivere.

Noi riteniano che questo non sia accettabile: le dimissioni (vere o presunte che siano) dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sul lavoro ci dicono che qualcosa deve essere fatto e che sapere cosa deve essere fatto è necessario sapere esattamente cosa succede. Con questo obbiettivo stamani verrà depositata una mozione che auspichiamo venga discussa quanto prima in consiglio comunale.

Qui di seguito il testo

MOZIONE
Oggetto: Magazzino Coop Pratoni

Il problema della sicurezza sul lavoro e, nel caso specico, nel magazzino Coop dei Pratoni,è un tema che già in diverse occasioni è stato sollevato sia dalla stampa che da interrogazioni presentate in consiglio comunale; in ogni occasione è stato evidenziato che questo problema è strettamente legato a condizioni di lavoro, esternalizzazioni ecc che pure sono state oggetto di articoli stampa ed interrogazioni.
E’ recentissima la notizia delle dimissioni di due rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (notizia curiosamente smentita nella risposta a due interrogazioni presentate in Provincia, ma non (almeno pubblicamente dai diretti interessati) con delle dichiarazioni che – se confermate – porrebbero dei seri interrogativi sulle condizioni di lavoro all’interno dei magazzini.
Ci risulta infatti che, oltre al gravissimo incidente accaduto recentemente ai magazzini Coop e su cui è in corso una inchiesta della Magistratura, ci siano numerosi altri infortuni di varia gravità (ci è stata riportata una cifra di circa 60 incidenti/anno solo per dipendenti Coop, cioè esclusi dipendenti CFT), ed è importante sottolineare il fatto che, anche se la magistratura dovesse arrivare alla conclusione che non si riscontrano estremi di reato, ciò non toglie che responsabilità della gestione del lavoro nel magazzino comunque esistano. Il mancato rispetto di certe norme non necessariamente comporta un reato penale, ma non esclude automaticamente responsabilità tecniche nel modo di gestire lavori potenzialmente pericolosi per sé e per gli altri.
Il pieno rispetto della 626 (sia pure con le pesanti modiche introdotte dal governo) è forse l’unico strumento di una certa efficacia, almeno allo stato attuale, per garantire un minimo di sicurezza sui luoghi di lavoro; i controlli devono essere rigidi e inessibili, senza niente concedere a scapito della sicurezza. E’ opportuno a tale proposito che la amministrazione si attivi nei confronti degli organi competenti anchè i controlli vengano effettuati con il dovuto rigore e con la dovuta sistematicità (monitoraggio) rendendo disponibili i dati anche perchè
gli incidenti sul lavoro comportano invalidità temporanee o permanenti e relativo costo sociale. Ed è anche opportuno che i controlli siano a tutto campo: quanti sono i dipendenti a tempo determinato (trimestrali)? I corsi di formazione sono sufficienti a garantire sicurezza per loro e per chi lavora con loro?
Nel caso specico ( magazzino dei Pratoni ) dove operano soggetti contrattualmente diversi (dipendenti Coop, dipendenti / soci-lavoratori CFT) sarebbe inoltre utile valutare se le diversità contrattuali ed la diversa forza dei soggetti (i dipendenti delle Coop appaltatrici esterne si rivolgono ormai quasi esclusivamente a personale extracomunitario con scarso
potere contrattuale per tutta una serie di motivi e che non pone problemi né per essere gestita come orari e metodi di lavoro, né per gli aspetti economici) possano inuire negativamente sulla sicurezza del lavoro.
Sulla base delle considerazioni sopra riportate il Consiglio Comunale da mandato al Sindaco ed all’Assessore competente di verificare

1. se la ASL tenga sotto controllo il numero e la tipologia degli infortuni e, in caso affermativo, se ci siano differenze signicative tra incidenti a dipendenti Unicoop e dipendenti/soci lavoratori CFT
2. se, stante le dichiarazioni apparse sui quotidiani, siano state fatte / siano programmate veriche aggiuntive sulle condizioni di sicurezza dei magazzini
3. se, causa l’estendersi della rete di vendita supportata dai magazzini ai Pratoni e l’aumento della tipologia delle merci distribuite, non può essere alla base di una insucienza dei magazzini malgrado la acquisizione di altre superfici

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