La Riduzione del capitale Farmanet


All’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri c’era anche la Riduzione capitale Farmanet. Prima di commentare la cosa è utile fare una piccola premessa.

In passato abbiamo più volte fatto rilevare che il bilanci di Farmanet si caratterizzavano per gli utili molto modesti, per operazioni di scarsa trasparenza (servizi affidati a pagamento ad un azionista o suo collegato senza nemmeno tentare una gara), per lo scarso peso del pubblico nelle decisioni – che ha la maggioranza in Farmanet – dato che tutte le decisioni sono prese dall’amministratore delegato nominato dai privati.  L’ultimo bilancio approvato conferma, con qualche precisazione, queste considerazioni. Su un bilancio di poco meno di 11 milioni di euro, l’utile (prima delle tasse) è di poco meno di 7500 euro (non abbiamo dimenticato uno zero, settemila cinquecento euro); si riesce a migliorare la situazione (utile complessivo prima delle tasse di circa 93.000 euro) grazie ad incassi  finanziari di 86.000 euro. Nel  2008 il bilancio riportava una perdita di 56.000 euro sulle farmacie, e l’attivo finale (80.000 euro) era raggiunto grazie ad incassi finanziari di 136.000 euro.

Quello che sta dietro a questi giochetti coi numeri è un fatto semplicissimo che ci venne spiegato qualche tempo fa da una persona capace non solo di leggere, ma di interpretare i bilanci. Farmanet, ci spiegò i termini semplici, è una gallina dalle uova d’oro, e se non ce e accorgiamo è perché gli incassi – oltre ad essere in parte dirottati verso il privato o suoi collegati come abbiamo detto sopra – vengono accantonati (tecnicamente ammortamento) creando una notevole liquidità; già ce ne eravamo accorti quando (bilancio 2007) leggemmo che circa 1 milione di euro era stato ‘immobilizzato’ in una polizza bancaria di 15 anni. Ad oggi si sono aggiunte immobilizzazioni per ulteriori 2 milioni di euro che figurano come crediti verso altri; sembra insomma che Farmanet abbia – per parlare in soldoni – prestato a qualcuno due milioni di euro (per fortuna esigibili in tempi rapidi). Ci sia il soggetto che ha avuto credito il bilancio non lo dice (forse è nella relazione di accompagnamento che non abbiamo a disposizione, forse qualche consigliere più curioso la richiederà ….) anche se saremmo curiosi di saperlo (come ci piacerebbe sapere se la operazione prestito è stata decisa dal CdA (e con la partecipazione dei rappresentanti della amministrazione comunale) o dal solo amministratore delegato.

Ed arriviamo così alla seduta del consiglio comunale di ieri; la urgente necessità di trovare fondi per rispettare il patto di stabilità ha  fatto sì che la amministrazione si accorgesse delle uova d’oro nel pollaio Farmanet e decidesse di recuperarne alcune (per la precisione circa 3 milioni e seicentomila euro) da dividere equamente tra socio privato e socio pubblico. Non siamo in grado di valutare tecnicamente la scelta fatta (diminuzione del valore nominale delle azioni), ma ci sentiamo in grado di fare un paio di considerazioni qualitative:
1.tre milioni e seicentomila euro sono circa 7 miliardi delle vecchie lire; tenuto conto della età di Farmanet sono circa 1 miliardo vi vecchie lire all’anno che – grosso modo – sono gli utili che le farmacie comunali producevano prima della privatizzazione. In altri termini non sembra che l’ingresso del socio privato abbia portato a enormi vantaggi, anzi ora gli utili si dividono in due (ed il privato ha qualche carta i più da giocare)
2.se, come ci sembra di capire dai bilanci, una parte cospicua degli utili viene da operazioni finanziarie, quali certezze abbiamo che domani non insorgano problemi di tenuta del bilancio Farmanet ?

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